Robert Plant

NOTE BIOGRAFICHE:

nome completo: ROBERT ANTHONY PLANT

soprannome: PERCY

nato il: 20 AGOSTO 1948

a: WEST BRONWICH, Staffordshire, Inghilterra

Ha detto...

Accadde per la prima volta sul palcoscenico in Danimarca. Non stavo cercando

di cantare a tempo ma la voce finiva per imitare la chitarra. Non c'eravamo

dettati alcuna istruzione a riguardo… ma venne fuori durante "You shook me"

e ci mettemmo tutti a ridere.

 

Non ero mai stato così eccitato in vita mia.

Quantunque fossimo tutti impregnati di blues e R&B, nella prima ora e mezza

insieme scoprimmo che ciascuno di noi aveva la propria identità personale.

 

Quel primo album fu la prima volta in cui le cuffie significarono qualcosa per me.

Ciò che sentivo dalle casse mentre cantavo era di gran lunga meglio di qualsiasi

figa dell'intera Inghilterra. Era così forte, aveva così tanto potere: era devastante.

Era tutto sessuale, molto oscenamente.

(riguardo Led Zeppelin I)

 

Mi sembrava quasi che le corde della chitarra fossero le sue vere corde vocali.

(riferendosi a Robert Johnson)

 

Decisi che se non avessi raggiunto un qualcosa entro i vent'anni, mi sarei ritirato.

Ovviamente, poco importava quel che sarebbe successo, perché tanto non mi

sarei ritirato in ogni caso. L'intera scena era stupore, illuminazione, uno sballo

completo. Momenti così sono semplicemente impossibili da riprodurre…

Non si può veramente abbandonare qualcosa che si ama per ragioni finanziarie.

Se muori in un fosso lungo la strada, muori in un fosso lungo la strada:

così è la vita, perlomeno ci hai provato. Dieci minuti dentro la scena musicale

valevano cent'anni fuori di essa.

 

Ho sempre avuto un brivido ogni qualvolta ho visto Sonny Boy Williamson:

il modo in cui avanzava solennemente sul palcoscenico…

Era tutto quel che avrei voluto essere a settant'anni.

 

"Whole lotta love" è qualcosa di cui ho bisogno personalmente, qualcosa che

semplicemente devo avere. L'abbiamo imbottigliata e quando andiamo

sul palco possiamo lasciarla sgorgare.

 

Me ne stavo seduto con Pagey davanti al caminetto di Headley Grange.

Pagey aveva scritto gli accordi e li aveva suonati per me. Tenevo in mano

una penna e della carta e, per qualche strana ragione, ero di pessimo umore.

Quindi, all'improvviso, le mie mani incominciarono a buttar giù parole.

"C'è una signora che è convinta che tutto ciò che luccica sia oro e si sta

comprando una scala per il paradiso" (There's a lady who's sure all that

glitters is gold, and she's buying a stariway to heaven).

Me ne rimasi lì seduto a fissarle e poi quasi balzai in aria dallo stupore.

 

Devo avere un problema con il mio ego perché, in parte,

vado sul palcoscenico per soddisfarlo.

 

Ciò che accade non è semplicemente una questione di musica: è una relazione

che trasporta la musica da un livello terreno a qualcosa che è quasi al di sopra di…

E' così che mi piace immaginarla. Questo è il punto in cui si incomincia ad

assumere dei rischi e si diventa come re Artù. Questo è il punto dove veramente

la forza risiede nella popolarità, quando si riesce a dire a se stessi:

"Guarda, non ci sono secondi fini". […] In ogni caso, non è solo una cosa da

ragazzini come fare roteare il microfono per aria. C'è qualcosa di ben più

profondo che sta accadendo. Anche brani che abbiamo suonato per anni

possono essere cambiati ogni sera.

 

Ammiro tremendamente John Lennon perché difende la pace.

Sta cercando di introdurre nel mondo un po' di buonsenso.

Ironicamente, per portare il suo messaggio sensato, deve ricorrere a modi

eccentrici e così molti lo deridono, ma cosa c'è di ridicolo in una persona

che vuole che ognuno ami il prossimo?

(1970)

 

Dopo l'incidente ho avuto il tempo per osservare.

Prima ero sempre travolto da tutto ciò che facevamo, da quel che siamo

e dal quel che è stato creato attorno a noi. Ovviamente, tutto ciò è stato

spazzato via: il fulcro della situazione si è leggermente spostato…

Sono stato costretto a ripensare tutto da capo, invece di proseguire

semplicemente a testa bassa.

 

L'unico problema che avevo con Jimmy era che per ben quattordici anni non

avevamo mai parlato di un futuro insieme. Ci ritrovavamo in quelle cerimonie

a sfondo umanitario - spettacoli di beneficenza - senza esserci mai incontrati

prima, se non in brevi conversazioni al telefono o tra una festa e l'altra.

E' ridicolo ma non ci conoscevamo affatto. Conoscevamo solo quello che

avevamo condiviso e i nostri ricordi erano ormai sbiaditi dal tempo passato.

Non sapevamo cosa ci avesse portato lì. Oggi, dopo essere andati in giro

per il mondo insieme [per il tour promozionale degli Unledded] non c'è una sola

ragnatela che non sia stata rimossa o crepa che non sia stata esplorata e mandata

a farsi fottere. Ecco quello che succede quando stai insieme così di rado.

(durante un'intervista a Rolling Stone, 1995)

 

Noi vogliamo soltanto scrivere canzoni, spassarcela, dire qualche bugia

e fare della grande musica cazzuta.

(1996, durante un'intervista, assieme a Jimmy)

 

Mi è corsa incontro una ragazzina bellissima, di circa dodici anni.[…]

Mi ha detto: "Tu sei quello che canta Big Log! Che cos'hai fatto prima?".

E io le ho risposto: "E' una lunga, lunga storia".

 

Vuoi sapere se ho mai fatto qualcuna di quelle cose bizzarre e meravigliose?

Beh, può darsi ma non riesco a ricordarmene.

(1985, a MTV)

Hanno detto di lui...

La sua voce rimase lo stesso udibile al di sopra del gruppo fino in fondo

all'auditorium.

(Jimmy Page racconta quando a Copenhagen

si ruppe l'amplificatore di Plant…)

 

Il solo ascoltarlo mi innervosiva.

Ancora adesso accade; è come se fosse un gemito primordiale.

(Jimmy Page)

 

Quando gli ho fatto il provino e l'ho sentito cantare, ho immediatamente pensato

che ci fosse qualcosa di storto nella sua personalità o che fosse impossibile

lavorarci insieme, poiché semplicemente non riuscivo a capire come mai,

dopo che cantava ormai da parecchi anni, come mi aveva detto,

non fosse ancora diventato una celebrità.

(Jimmy Page)

 

Deve aver scritto tre quarti delle parole al momento.

Non dovette nemmeno ritirarsi a pensarci sopra. Incredibile, veramente.

(il testo di "Stairway to Heaven", Jimmy Page)

 

Robert era veramente una persona simpatica. Non faceva mai del male a nessuno,

aveva maniere educate, sorrideva in continuazione… Mi faceva sempre venire

in mente che i Led Zeppelin erano costituiti da due tipi di persone. Due venivano

dall'industria musicale, progettavano tutto e sapevano quel che sarebbe

successo, gli altri due erano quel che io chiamo "i ragazzi delle favole",

due ragazzi di provincia: Robert e John.

(Benoit Gautier, impiegato dell'Atlantic Records)

 

JIMMY PAGE

JOHN BONHAM

JOHN PAUL JONES

LED ZEPPELIN

PETER GRANT - IL MANAGER

 

 

 

Baby come on